2° trimestrale 2022 – Le macroaree italiane che esportano di più

13 Dic 2° trimestrale 2022 – Le macroaree italiane che esportano di più

Nel secondo trimestre 2022 le aree italiane che hanno registrato le migliori esportazioni grazie alle aziende manifatturiere sono state in primis Italia Nord Occidentale e Italia Nord Orientale seguite poi dall’Italia Centrale, Meridionale e Insulare.

Di seguito l’aumento dell’export rispetto allo stesso periodo del 2021: 

• Italia Nord Occidentale +21% 
• Italia Nord Orientale +17% 
• Italia Centrale + 25% 
• Italia Meridionale +17% 
• Italia Insulare +79% 

Nel secondo trimestre 2022 si è registrata una crescita complessiva del 22% dell’export manifatturiero

Nel complesso le 5 aree hanno esportato la gran parte dei loro prodotti manifatturieri in Europa (67%). Si registra una quota di mercato importante anche in America e Asia, rispettivamente con il 15% e il 13%. 

Entrando nel dettaglio dei principali paesi di destinazione nel secondo trimestre 2022, sul podio troviamo Germania, Stati Uniti e Francia, dove si superano i 51 miliardi di euro di prodotti manifatturieri esportati. Dal grafico seguente è evidente come questi tre paesi stacchino notevolmente gli altri in classifica. 

I settori di spicco sono macchinari e apparecchi (+8,1%), metalli e prodotti in metallo (+22,8%) e prodotti tessili (+21,6%). 

In generale si registra una buona crescita in tutti i settori, in particolare segnaliamo il +48,1% di articoli farmaceutici e chimici. Menzione ad onore per il settore coke e prodotti petroliferi raffinati, che grazie all’Italia insulare entra nella top 10 settori con oltre 5 miliardi e mezzo di export nel secondo trimestre 2022 (nel 2021 il settore si trovava all’11° posto). 

Nonostante ci siano segnali di rallentamento nel periodo luglio-settembre 2022, l’export italiano si sta avvicinando alla soglia record dei 600 miliardi di euro.

Per mantenere la crescita e contrastare questi “primi segnali non positivi” sarà necessario preparare con attenzione le azioni di vendita per il 2023 prevedendo l’ingresso in nuovi mercati.

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