Aperitivo Paese: Francia, il MADE IN ITALY piace ai francesi!

Aperitivo Paese: Francia, il MADE IN ITALY piace ai francesi!

La Francia pesa nell’economia dell’industria italiana. I due Paesi rappresentano l’uno per l’altro il secondo partner commerciale.
È importante sottolineare la questione TAV sulla quale molto si è dibattuto e ancora oggi l’accordo tra le parti di governo sembra essere lontano.

La TAV rappresenta un vantaggio per due motivi principali: in primis risponde alla necessità di conformazione alla Direttiva UE che impone il trasferimento delle merci su rotaia per almeno il 30 %, in aggiunta il mercato beneficerebbe di collegamenti più efficienti con tutto il resto d’Europa, basti pensare che in termini numerici la TAV come frontiera verso Francia, Spagna e Portogallo varrebbe circa 205 miliardi all’anno.

La Francia rappresenta il secondo mercato di sbocco per le imprese esportatrici italiane, dopo la Germania; l’automotive, il lusso e il food sono i maggiori settori di interconnessione tra i due paesi e che presentano flussi di investimento molto dinamici. La positiva performance economica francese ha avuto un effetto positivo sulla domanda di beni e servizi italiani, in aumento del 7,9%.
In particolare, la Francia ha operato importazioni dal nostro Paese nel 2017 per complessivi 41,4 miliardi di euro. I due mercati si differenziano per il diverso peso della grande distribuzione e per la struttura del settore finanziario, ma a livello di tipologie di consumi esiste poi un’importante somiglianza di carattere culturale che sta alla base dei rapporti sociali ed economici.

Cosa piace di più al mercato francese di ciò che produciamo?
La classifica:
1. Macchinari e apparecchiature
2. Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
3. Prodotti alimentare
4. Prodotti chimici
5. Prodotti della metallurgia
6. Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche
7. Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
8. Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
9. Articoli in gomma e materie plastiche
10. Articoli di abbigliamento

Dove investire?

Come si evince dai dati Istat, ai vertici ci sono i settori della meccanica industriale, seguiti dal settore agroalimentare che ha visto i prodotti made in Italy sempre più apprezzati dal mercato francese.
Il settore delle macchine e apparecchiature si tratta di una delle componenti più importanti dell’export italiano in Francia, sia storicamente che tecnologicamente, in quanto costituisce un simbolo dell’eccellenza italiana in materia di know-how e di export.

Per quanto riguarda il settore farmaceutico, sebbene sia storicamente presidiato dalle grandi multinazionali francesi, esistono opportunità interessanti, collegate alla buone performance in termini di export delle imprese italiane in alcune nicchie di mercato. Tutto il settore manifatturiero francese attraversa un periodo di profonda ristrutturazione. Molteplici sono gli esempi di PMI manifatturiere italiane che hanno investito in Francia negli ultimi anni. Oggi si contano circa 1.800 imprese italiane attive in Francia con circa 130.000 dipendenti diretti. In forte espansione sono anche il settore della carta e il settore costruzioni.

Nuove opportunità

Nonostante la Francia sia un forte produttore di energia, rimane dipendente per il 50 % dalle importazioni. Inoltre la Direttiva europea 2008/29/CE sulla percentuale di consumi derivanti da energie rinnovabili ha messo alle strette il paese stesso e questo può rappresentare un’opportunità per gli importatori.  Il settore nanotecnologie e biotecnologie è in crescita non solamente grazie alla rete di collaborazione tra università ed incubatori aziendali ma anche per un insieme di leggi e agevolazioni alle imprese di questo settore. Questo rappresenta un terreno fertile per l’Italia in questo campo in qualità di partner della Francia. Allo stesso modo i settori di informazione e di fornitura di acqua rappresentano un’opportunità per le aziende italiane.

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